giovedì 2 aprile 2015

I DIRITTI DEI LAVORATORI IN GERMANIA

Il sistema sindacale italiano è spesso criticato, sia per gli scarsi risultati ottenuti negli ultimi anni, che per le posizioni oramai anacronistiche spesso assunte. I lavoratori in realtà non hanno alcun potere contrattuale sull'azienda la quale, in tempi come questi, può spesso dettare da sola le regole del gioco. E allora la domanda che viene naturale è: Questo è l'unico modello possibile? Certamento no. 


Nel mondo ne esistono di molto diversi. Rimanendo in Europa si va dal sistema delle trade unions inglesi al Mitbestimmung, cioè il sistema di codeterminazione (o cogestione) tedesco. 

Questo ultimo modello è interessante perchè conferisce un potere reale, anche se ovviamente parziale, ai lavoratori. La cogestione è stata introdotta da Adenauer nel 1951, che fu quasi obbligato: in un referendum il 95% dei lavoratori dell'industria del carbone e dell'acciaio (a quell'epoca più fiorente che mai) dichiararono che avrebbero scipoerato per ottenere la codeterminazione. 
Nel 1976 il socialdemocratico Willy Brandt la estese a tutte le aziende con più di 2000 lavoratori, non importa il settore in cui operano. 
Nelle aziende che presentano tali requisiti (in quelle che non li presentano si può fare volontariamente), una frazione del consiglio di amministrazione deve essere costituita da rappresentanti dei lavoratori (la metà o un terzo dipende da tipo di azienda e altri fattori). 
Tali rappresentanti siedono nel consiglio di amministrazione e hanno il diritto, tra gli altri, di partecipare a decisioni riguardanti l'approvazione del bilancio, l'elezione dei manager, aumenti e riduzioni di capitale e qualsiasi modificazione dello statuto societario. 

Nessuno può dire se e quanto le differenze tra Italia e Germania siano dovute a tale sistema, anche perchè vi sono paesi la cui economia è forte anche senza la codeterminazione. Sicuramente, però, in tempi in cui la disoccupazione è elevata, e quindi l'offerta di lavoro supera la domanda delle imprese, il modello tedesco offre una tutela reale al lavoro dipendente. 

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